Assunta
(lunedì 23 dicembre 2013)
Categoria:
Malinconia
UN NATALE ANTICO. DEDICATO A MAFALDA
00:38 DEL 23-12-2013
Forse questa storia l'ho già postata, non ricordo, però non importa, sono descritti i più bei natali della mia vita, ma come succede, tutto passa e niente rimane al suo posto. Goditi se vuoi cara Mafalda, questo squarcio di storia antica che non sarà mai più.
Il Natale è sicuramente la festa più bella e più importante di tutto l'anno, è accumunato alla bontà, alla serenità, forse perchè associato allo stare in famiglia, ed alla gioia di dividere con i propri cari questa festività cristiana, che ricorda la nascita di Gesù Bambino che cade proprio il 25 dicembre. Ogni paese lo festeggia secondo la propria cultura e le proprie tradizioni. Ricordo i preparativi natalizi in Sicilia, con quanta allegria e quanta gioia ci si preparava al Natale. il papà modellava sopra di una tavola le montagne con della carta da pacco, spruzzava sopra poi una miscela di acqua e gesso e mentre si aspettava che si indurisse, noi piccoli andavamo a raccogliere per la campagna il bel muschio di un verde smeraldo che portavamo a casa e il papà pensava a distribuirlo sulle montagne di carta ormai indurite dal gesso. Con pazienza posizionava i pastori di creta, creava il laghetto, la grotta per accogliere il bambinello e quando il nostro presepe era ultimato, la mamma prendeva accordi con lo zampognaro che per un po di soldi, veniva in casa tutte le mattine vestito con il suo costume tipico, erano i giorni dell'avvento e davanti al presepe suonava la sua zampogna il maniera melodiosa e commovente, noi bambini stavamo a sentirlo estasiati e quando finiva la sua esibizione, dopo un buon bicchiere di vino andava in un'altra casa e noi piccoli lo accompagnavamo per un tratto di strada saltellandogli dietro felici. Il clima di festa era palpabile, si respirava nell'aria, erano giorni di allegria di cose semplici e poi la sera si giocava a carte o a tombola con i vicini di casa e per segnare i numeri ricordo usavamo i fagioli e tante volte la pastina. Ad ogni numero erano delle gran risate, perchè c'era sempre qualcuno che ad ogni uscita associava qualche cosa. 2 la festa dei maschi, 88 gli occhiali del papa, 90 paura, 17 la disgrazia di Peppeninu, 77 le gambe delle femmine, 47 morto che parla, 25 Natale, 69 come lo metti metti, ma quando arrivava il 23 "culo", noi piccoli cadevamo dalla sedia dal ridere, chissà perchè quella parola faceva scatenare in noi tanta ilarità, c'era un detto per tutti i numeri e i grandi facevano a gara a chi ne conosceva di più. Giorni indimenticabili e meravigliosi, in seguito, ci sono stati tanti altri Natali belli sereni, ma quelli passati in Sicilia non li scorderò mai più.
L''ho postato nella categoria Malinconia, ma andava in "tenerezza" ma in esternando non c'è!